Nella 167 di Quarto il libro contro la 'ndrangheta
"Il coraggio di dire no. Lea Garofalo, la donna che sfidò la 'ndrangheta" del giornalista Paolo De Chiara
Sarà presentato giovedì 16 maggio (alle ore 10) alla Scuola Media “Carlo Emilio Gadda” del Rione 219 in via De Gasperi 26 a Quarto (Na) il libro “Il coraggio di dire no. Lea Garofalo, la donna che sfidò la ‘ndrangheta” del giornalista Paolo De Chiara. Con l’autore interverranno Marianna Colaci e Nunzia Gentile (Cooperativa Il Girasole), Daniela Lai e Maria Di Costanzo (docenti), Ciro Biondi (giornalista), Carmen Del Core (Libera Campi Flegrei), Susy Cimminiello (Coordinamento campano familiari vittime innocenti delle mafie), Angela Procaccini (“Napoli nel Mediterraneo, per il Mediterraneo” un progetto del Comune di Napoli), Luigi Saccenti (Equamente-Consorzio Cooperative sociali), Gianfranco Gallo (attore), Luigi Cuomo (dirigente unico Nuova Quarto Calcio). Partecipano gli alunni della scuola e gli alunni del coro “Canto Libero” diretti dal professor Antonio Ferrigno. L’evento è organizzato dalla Scuola Secondaria Statale “Gadda”, dalla Cooperativa “Il Girasole”. È patrocinato dal Comune di Quarto ed è organizzata in collaborazione con il Presidio Libera Campi Flegrei “Daniele Del Core” e dall’associazione Dialogos. Si ringraziano: professor Luigi Izzo (Dirigente Scolastico) e la professoressa Erminia Wirz (vicaria).
[...] la storia di Lea Garofalo, di questo ci parla. Di una vita violenta vissuta in un clima di perenne e quotidiana violenza. Un’esistenza dove la tenerezza, l’affetto, la comprensione non hanno mai trovato spazio. Forse, ma questo lo si avverte leggendo il libro e soffermandosi a riflettere sulle pagine più dense, alla fine della sua vicenda umana. Lea aveva capito che una vita violenta non è più vita e per questo aveva chiesto aiuto. Allo Stato, a questa cosa incomprensibile e troppo lontana per una ragazza di Calabria, allo Stato come unica entità cui aggrapparsi in quel momento. Perché quando rompi con la famiglia, quando vuoi venirne fuori, diventi una infame, una cosa lorda, la vergogna per il padre, i fratelli, il marito. E la vergogna si lava con il sangue.
