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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trasporti: a Bacoli sindaco pronto ad una class action

Ermanno Schiano a tutela dei cittadini che subiscono il cattivo funzionamento del sistema dei trasporti

Il Sindaco di Bacoli Ermanno Schiano ha annunciato l’avvio di una “class action” contro il concessionario della Regione Campania per chiedere un risarcimento danni a favore dei cittadini penalizzati dagli innumerevoli disagi provocati dalla mancata copertura del servizio di trasporto ferroviario che ha isolato la città di Bacoli dal resto dei Campi Flegrei e dell’hinterland napoletano.

Il Sindaco, su deliberazione della Giunta Comunale, darà mandato all’avvocato Angelo Pisani di intraprendere l’azione legale. Allo stesso tempo, il Comune di Bacoli sta attivando uno sportello informativo per cittadini, comitati e associazioni che vorranno aderire all’iniziativa. Intanto dopo l’incontro svoltosi questo pomeriggio presso l’Assessorato ai Trasporti Pubblici della Regione Campania a cui hanno partecipato le amministrazioni comunali insieme all’amministratore delegato dell’EAV, l’Assessore ai Traporti Sergio Vetrella ha annunciato il ripristino dei collegamenti lungo la tratta Torregaveta-Pozzuoli mediante l’utilizzo di un nuovo elettrotreno entro sabato mattina.

«Siamo di fronte alla violazione dell’articolo 16 della Costituzione Italiana – afferma il Sindaco di Bacoli Ermanno Schiano - E’ inaccettabile per un paese civile che ai cittadini venga negato il diritto di poter utilizzare i mezzi pubblici. E’ giunta l’ora di creare un solco, anche mettendoci in contrapposizione con l’amministrazione regionale. Siamo dalla parte dei cittadini ed è per loro che questa amministrazione intende mettere in campo una class action, insieme a comitati e associazioni, nei confronti del concessionario del servizio della Regione Campania o di quanti fossero ritenuti responsabili del grave disagio causato dal mancato servizio di trasporto pubblico da e verso il comune di Bacoli. La politica – conclude Schiano - deve assumersi le proprie responsabilità, chi ha sbagliato deve pagare. Non si può giocare sulla pelle di migliaia di studenti, lavoratori e cittadini che quotidianamente utilizzano i mezzi di trasporto pubblico. C’è stato troppo spreco di denaro, come nel caso della stazione di Baia, una cattedrale nel deserto mai aperta e che oggi, paradossalmente, necessita di interventi di adeguamento».

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