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Licola Pozzuoli / Via Montenuovo Licola Patria

Mobilificio in fiamme, le indagini. Dodici famiglie senza un tetto

Il proprietario, colto da malore, avrebbe fatto sapere di non aver ricevuto né minacce né richieste estorsive. Per gli evacuati di Pozzuoli, un alloggio presso alberghi della zona o il trasferimento da parenti o amici

Primi risultati dalle indagini avviate dai carabinieri di Pozzuoli sull'incendio doloso di via Licola Patria a Pozzuoli nel corso del quale è andato distrutto il deposito di un mobilificio e semidistrutto l'intero stabile.

Al contrario di come era stato riferito inizialmente, i due malviventi non sono giunti a bordo di un ciclomotore ma a piedi e col volto coperto da passamontagna. Una volta scoperto un sistema di videosorveglianza, gli autori dell'attentato si sono preoccupati di spruzzare vernice sulla telecamera, risulta imbrattata e priva delle successive immagini.

I carabinieri hanno provato ad interrogare il proprietario del deposito di mobili, Carmine Cacciapuoti, ma solo per pochi momenti: alla vista della completa distruzione del piano terraneo, l'uomo ha avuto un malore. Il proprietario comunque avrebbe fatto sapere di non aver ricevuto né minacce né richieste estorsive.

L'ufficio Assistenza Sociale del Comune ha reso noto che sono 12 le famiglie rimaste senza tetto. Per alcuni di loro, un alloggio presso alberghi della zona. Per gli altri, l'offerta di trasferimento da parenti o amici.

L'incendio ha provocato inoltre danni anche ad alcune strutture che si trovano nelle immediate vicinanze. Per motivi precauzionali, ad esempio, il supermercato GS che confina con la struttura sgomberata è stato chiuso. Bisognerà effettuare verifiche alle strutture statiche prima di poter riaprire.

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